Quando si agisce per il bene, ci sono sempre un’infinità di cose da fare. Le giornate cominciano presto, a volte si presentano montagne da scalare, ma alla sera si può dormire sonni tranquilli con la convinzione di aver compiuto un ulteriore piccolo passo lontano dal buio. Ed è questa consapevolezza, oltre che una grande fede, ad animare Suor Alfonsa Fileti e Suor Rosalba La Pegna, fondatrici della Comunità Madonna della Tenda di Acireale, in provincia di Catania, nella quale da oltre 30 anni donne e bambini in situazioni di disagio o vittime di violenza trovano una nuova casa. La Comunità ha infatti risposto negli anni alle numerose richieste di aiuto giunte dai Servizi Sociali Territoriali e dal Tribunale dei Minori, che stabilivano di allontanare un nucleo familiare dalle proprie “radici” per un periodo più o meno breve.
Madonna della Tenda significa per queste donne e questi bambini un nuovo inizio. Un piccolo alloggio per ogni famiglia consente di riposare in autonomia, ma il resto della vita si trascorre in condivisione: il pullman per la scuola, i pasti e le faccende domestiche, i pomeriggi tra compiti per casa e gioco, la preghiera multi religiosa, i preparativi per feste ed eventi benefici. Ed ancora l’orientamento al lavoro, la consulenza legale e il supporto psicologico. Ognuno di questi “ingredienti” giova a ricomporre i pezzi di esistenze messe a dura prova e a donare serenità a mamme e figli costruendo insieme a loro basi sicure per progettare concretamente il futuro. Ma Suor Alfonsina e Suor Rosalba, coadiuvate da numerosi professionisti e volontari, non operano soltanto all’interno dello spazio della Comunità. La loro azione benefica prevede anche un centro diurnoper per minori all’interno del quale i giovani hanno l’opportunità di studiare e svolgere attività ludico – ricreative, attività di supporto a ragazzi disabili e tanto altro ancora. Nell’ambito della prevenzione e del contrasto alla violenza hanno contribuito alla nascita di un Centro di ascolto in territorio acese, Il Bucaneve, e di una casa rifugio ad indirizzo segreto, con il contributo della diocesi. Il centro di ascolto costituisce oggi un punto di riferimento sul territorio provinciale e le sue operatrici accolgono le donne offrendo il proprio tempo e la propria professionalità a titolo gratuito, secondo lo spirito e i valori dell’associazione. Queste realtà sono insostituibili in un’epoca in cui, basta consultare i media nazionali, i reati di maltrattamento e il femminicidio sono purtroppo all’ordine del giorno, e vanno incoraggiate e pubblicizzate perché possa crescere il numero di donne che scelgono di abbandonare la sofferenza e ricominciare a vivere.
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Sono Iolanda, giovane insegnante di Lingue straniere, traduttrice ed esterofila. Ho studiato a Catania e poi a Roma, passando per Madrid. Ci ho messo poco a capire che la mia vita sarebbe girata intorno al mondo della formazione dei giovani. Vorrei che tutti loro imparassero ad amare le culture straniere, oltre che le lingue. Perché gli idiomi sono strumenti che, allo stesso tempo, rivelano integrazione e tutelano identità.