Alla metà dell’Ottocento, in Francia, fa la sua comparsa una dottrina spirituale che diffonde la possibilità e la speranza di una comunicazione con i defunti; il pedagogista Kardec formula attraverso ricerche e studi scientifici una serie di ipotesi che si diffonderanno sotto il nome di spiritismo. Il successo di questa corrente sarà indiscutibile, e la sua corsa decisamente veloce, attraverso la Spagna, il Giappone, gli Stati Uniti, l’Argentina, la Russia, l’Italia. Ma in Brasile attecchirà più velocemente che altrove, manifestandosi sotto una particolare forma di sincretismo con la dottrina cristiana. Il massimo nome che oggi si ricordi dello spiritismo brasiliano è quello del filantropo scrittore e medium Chico Xavier, autore di più di quattrocentocinquanta libri scritti tramite la psicografia, scrittura automatica, cioè, a dire del noto scrittore, letteralmente “dettati” dai defunti. Questa la peculiarità del mestiere di scrivere per Xavier, essere un semplice coautore. Attraverso queste ricostruzioni dell’aldilà vengono ridefiniti i capisaldi della dottrina spiritista, che fornisce ad oggi la più ampia e coerente descrizione dell’universo metafisico, e della vita oltre la vita. L’intero ricavato della vendita di questi libri è stato, per scelta di Xavier, devoluto in beneficienza. Gesù e Kardec furono i pilastri del credo di Xavier che non visse la sua medianità senza complicazioni, a causa del contesto sociale fortemente ostile alla sua verità. Da bambino riceve infatti frequenti visite della madre defunta che lo consola da un’infanzia infelice contribuendo ad aprire in lui quel canale, in tutti presente, della medianità. Cresciuto da una madrina feroce nei suoi confronti, e mai creduto nell’ambiente religioso e scolastico, riuscirà comunque a perseguire la sua missione tanto da essere oggi ammirato e studiato in tutto il mondo, come dimostra il successo della sua attività letteraria. Nel 2010 è stato presentato al pubblico un film tratto dal libro “Nosso lar”, letteralmente “la nostra casa”, arrivando al picco di 1,6 milioni di spettatori in soli 10 giorni di proiezione. Cifra destinata a crescere esponenzialmente nelle settimane successive. Il film, oggi tradotto anche in italiano, è forse la trasposizione del più famoso libro di Xavier, quello realizzato con la collaborazione di “Andrè Luiz”, medico disincarnato che narra in maniera spettacolare tutte le vicende da lui vissute a partire dal momento della sua morte. La struttura architettonica dell’intero film sarebbe stata realizzata grazie alla consulenza della medium Heigorinha Cuhna che attraverso numerosi viaggi astrali avrebbe di persona visitato la colonia spirituale descritta da Andrè Luiz, in modo da rendere l’impresa cinematografica quanto più aderente possibile allo stato di cose descritto dal medico defunto. La regione dell’Umbral, del tutto corrispondente all’idea cristiana di purgatorio, l’esistenza di ospedali per l’anima, in grado di fornire primo soccorso ai disincarnati ancora sofferenti, per antica abitudine di avere un corpo, il sacro valore del lavoro, i legami d’amore intesi come eterni, le missioni spirituali sulla terra, l’apprendimento come fattore di continuità nell’esistenza, l’insostituibile importanza della preghiera come canale prioritario di contatto e aiuto, la necessità della reincarnazione come puro esercizio di miglioramento interiore e come possibilità di ricominciare sempre, tutte queste dinamiche sono spiegate con dovizia di dettaglio in un affresco affascinante e minuzioso che coniuga arte e spiritualità, alimentando nel lettore la speranza di un futuro indeterminato in cui con la volontà e l’impegno dell’umanità intera, il Bene sia in grado di affermarsi definitivamente su ogni forma di ingiustizia.
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Mi chiamo Irene e sono il direttore di questo magazine on line, fondato con l’Associazione Culturale “Le Ciliegie”. Nel lontano 2003 mi sono laureata in Filosofia con 110 su 110 e lode, tesi in Bioetica sull’esistenzialismo francese, e proprio come Jean Paul Sartre, mio filosofo del cuore, ho idea che “terminerò la mia vita esattamente come l’ho iniziata: tra i libri”. Sono una giornalista culturale e una docente di Filosofia e Storia: il giornalismo è la mia scusa per scrivere, l’insegnamento la mia palestra. Ma la verità, dietro tutte queste maschere di carne, è che sono una scrittrice, e scorre inchiostro nelle mie vene.