Tre domande a Barbara Giuliano, redattrice di Spazi Esclusi (cura la rubrica “Passeggiando con…) adesso autrice del romanzo “Polvere e Vento”, sua seconda opera letteraria.
Com’è nata l’idea del libro?
In realtà “Polvere e Vento” nasce da una “costola” del mio primo romanzo breve del 2019 “Cose dell’altro mondo”. La coprotagonista aveva ancora molto da dire, ha voluto farmi vedere di più e così, come se si fosse rotto un argine, la sua storia ha iniziato a fluire. Non nascondo che, una volta terminato il racconto, mi sentivo talmente dentro i luoghi di quell’altrove che ne sono uscita a fatica. I miei personaggi li immagino ancora lì a continuare quella vita che gli ho cucito addosso o che forse mi hanno solo suggerito.
Perché pubblicare oggi?
In un mondo che va sempre più veloce stiamo perdendo il senso del tempo, acronimi e inglesismi ci stanno facendo abbandonare la voglia di giocare con le parole, di dare valore al lessico a tutt’oggi sempre più povero. Senza leggere non si riesce a parlare e se non si sa parlare non si riesce a dar forma alle proprie idee. Un editore che crede in te apre quel cassetto dove le pagine non è giusto che rimangano a sonnecchiare. Una bella storia a volte lancia una cima che potrebbe tirare fuori da questo pericoloso vuoto chi non si è ancora accostato alla lettura.
Quale eredità vuole consegnare ai lettori futuri attraverso “Polvere e Vento”?
“Polvere e Vento” è la storia di tante storie. Ognuno affronta a proprio modo i momenti più duri. Fragilità e paure fanno parte di noi e prima di giudicare qualcuno dovremmo accompagnarlo per un po’ vestendone i panni. Empatia, ecco, credo sia questa la parola giusta. Impariamo ad essere empatici e non lasciamo che, insieme al lessico, si perda anche questa qualità.
Copyright ©️ 2020-2030, “Spazi Esclusi” – Tutti i diritti riservati.

“Monologhi d’autore” è uno spazio d’intervento riservato alla libera creatività di persone competenti che intendano condividere vissuto o esperienze, professionalità o approfondimenti culturali a beneficio dei lettori di Spazi Esclusi.
Invia il tuo contributo all’indirizzo: info@spaziesclusi.it
andrea
21 Febbraio 2025 — 01:33
Il fatto e’ che anche noi che leggiamo i tuoi racconti, barbara, ci troviamo a disagio fuori dai luoghi e personaggi che racconti. Finiti i libri, veniamo presi dalla nostalgia. La pagina bianca, successiva all’ultima, si vive con un po’ di tristezza. E’ la caratteristica di una brava scrittrice, con un talento espressivo che non solo racconta, ma ti fa anche visualizzare, partecipare, interagire con il racconto. Brava! al prossimo racconto, allora… non ci fare attendere molto :}