Con quanta grazia,
divenuta dapprima colore dell’autunno e poi rossa,
abbandoni le braccia paterne che ti diedero vita.
Danzando per l’ultima volta ti adagi ai piedi di chi nutrirai.
Un ciclo infinito che spiega l’eterno.
Soffermarsi a guardare il ritmo della vita che ci circonda può essere un vero e proprio viaggio in un mondo che noi umani sconosciamo.
Ci si stupirà di come tutto ciò che accade è parte di un ciclo perfetto in cui nulla accade che non sia volto alla vita. Spesso inorridiamo dinnanzi alla violenza degli animali in libertà, cuccioli rifiutati o preda di altre specie, anziani abbandonati a morire in solitudine: ma in verità essa ha l’unico scopo di perpetuare la specie, costi quel che costi. Ai nostri occhi così abituati a vedere tutto in un’ottica di dualismo fra bene e male, questo può risultare persino inaccettabile.
Eppure…
Eppure in tutto ciò c’è un che di perfezione: ogni morte dà vita.
Prendete ad esempio una foglia che piano piano diventa rossa per poi ingiallire ed infine cadere giù. È indubbiamente morta ma cade ai piedi di quella pianta che ne farà nutrimento.
Il cucciolo che muore mantiene in equilibrio l’esistenza della sua stessa specie.
Tutto accade placidamente.
E noi? Davanti a questi eventi come ci poniamo?
Ci facciamo travolgere dai perché: domande sciocche quanto umane.
Perché mi accade questo?
Perché non riesco a fare quello?
Dentro di noi sappiamo che sono domande al vento, che nulla possiamo contro gli eventi, eppure le sentiamo dentro cantare come nenia, scavare solchi senza fine.
A volte ci tolgono il fiato a volte sono solo un’eco lontana.
La natura non si fa domande, vive nell’istante e muore consapevole: i momenti belli sono vissuti fino in fondo e quelli brutti con estrema dignità.
Questa cosa che chiamiamo coscienza ci rende la vita un fardello assai pesante.
Se solo facessimo nostra l’idea dell’inesorabilità della vita e la necessità della morte quanta sofferenza potremmo risparmiarci.
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Sono Marina, dipingo su porcellana e mi dedico all’insegnamento di quest’arte. Cerco di trasmettere l’amore per il bello e per tutte le forme d’arte, da sempre linfa vitale che alimenta un viaggio nel mio io più profondo. La notte il viaggio si trasforma in parole che corrono veloci: i miei pensieri prendono vita e divengono pensieri di tutti.