Mangiare italiano, mangiare sano, mangiare internazionale? Ascoltiamo a tal proposito Damiano Licciardello, classe 1986, acese, trapiantato a Londra da 11 anni, oggi capo chef per una compagnia che lavora strategicamente, a livello internazionale, presso uno dei locali più prestigiosi di Mayfair, quartiere londinese d’elite.
Buonasera Damiano, grazie per questa preziosa testimonianza di vita. All’età di 27 anni ha deciso di trasferirsi in Inghilterra e lavorare lì pur essendo già affermato in Italia come chef. Può spiegare ai lettori il perché di questa scelta?
Sono sempre stato molto ambizioso, appassionato di stili creativi e raffinati, ma per quanto delizioso fosse il cibo della mia terra, sentivo che la mia amata Sicilia non permetteva al mio estro e al mio potenziale di esprimersi con efficacia, quindi, dopo non poche riflessioni, ho deciso di approdare in Inghilterra, terra nota per le opportunità professionali e sociali e, nello specifico, aperta a diverse culture e stili culinari.
Quali difficoltà ha incontrato nell’ambito lavorativo e quali vantaggi ha invece riscontrato?
Beh, l’approccio in generale non è stato facile su più versanti: la lingua, la cultura, il clima! In ambito lavorativo poi la mentalità è totalmente differente: la gente è spinta dal forte desiderio di crescere professionalmente.Questo crea una maggiore competizione tra i lavoratori, ma trattandosi di un paese meritocratico, se lavori sodo raggiungi dei risultati soddisfacenti: una buona posizione, un discreto stipendio e diversi benefici che aumentano la qualità della vita, come ad esempio un regolare orario di lavoro (per niente paragonabile a quello italiano) e la possibilità di lavorare in un ambiente molto sereno e gratificante.
Quali sono le differenze fondamentali tra la cucina italiana e quella inglese?
Esiste un grande divario tra le due culture culinarie, specialmente se consideriamo la Sicilia, casa dell’olio extra vergine d’oliva. Qui la cultura culinaria è basata su prodotti genuini, semplici e salutari dovuti al clima Mediterraneo, insieme a gustose verdure, frutta e spezie tipiche di una terra vulcanica, con una particolare attenzione al pescato, soprattutto frutti di mare e crostacei. Dall’altro lato, a causa del clima freddo e umido, la cultura culinaria britannica non è basata sulla produzione di cibi freschi e genuini (soprattutto frutta e verdure) ed è quindi caratterizzata da una alimentazione grassa (con tanto uso di burro) e più elaborata. Tuttavia è ben nota per una varietà e combinazioni di beef e anche di selvaggina.
Cosa potremmo dire dei gusti degli inglesi? Apprezzano più i piatti italiani o quelli nostrani?
Mentre posso affermare con certezza che gli italiani preferiscono sempre il cibo italiano a tavola, non posso dire lo stesso degli inglesi. Essi infatti non hanno una vera propria cucina in cui si identificano, sono piuttosto molto inclini ad esplorare i diversi stili culinari, il che rende il mio lavoro decisamente più stimolante ed entusiasmante! Tuttavia posso dire che gli inglesi amano decisamente il cibo italiano (come in tutto il resto del mondo): adorano la pizza ma non altrettanto la pasta, amano le nostre ricette, le combinazioni degli ingredienti e la genuinità dei prodotti. Tuttavia vanno orgogliosi di alcuni loro piatti tradizionali, che non si limitano al famoso “Fish and chip” conosciuto in tutto il mondo, ma includono ad esempio il tradizionale “British Sunday Roast” (arrosto domenicale di vitello, maiale o agnello), servito con verdure locali (patate, broccoletti di Bruxelle e varie tipologie di radici), finito con il famoso “Yorkshire pudding” e una varietà di fondo bruno. Accanto all’arrosto non possono mancare le famose “British pies”(crostate/tortini/sformati) amate dai britannici, come ad esempio “Shepherd’s pie”, (il pasticcio di carne) “Cottage pie” ( pasticcio di agnello), “Steak and ale pie” (pasticcio di carne cucinato con birra artigianale), “Fish pie”( pasticcio di pesce).
Per concludere: qual è il piatto italiano più quotato dagli inglesi?
Gli inglesi amano tutta la cucina italiana, dalla semplice bruschetta, al risotto alla Milanese, all’ Ossobuco fino ad un buon trancio di pizza Margherita o una deliziosa burrata con una insalata di pomodoro. Tuttavia, ciò che amano in assoluto è il nostro classico e delizioso ragù alla Bolognese, che nasce da una raffinata salsa di pomodoro, salsa madre con carne tostata macinata e cipolla, cucinata per diverse ore e stufa a fuoco basso. Quando il ragù è pronto, puoi condirci gli spaghetti (i famosi Spaghetti alla Bolognese), o puoi realizzarci delle gustosissime lasagne, altro piatto che rappresenta l’Italia nel mondo.
Grazie per avere condiviso con noi un po’ della sua preziosissima esperienza. Un grosso in bocca al lupo, affinchè la sua carriera, già al top, possa continuare a volare sempre più in alto!
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Mi chiamo Donatella, dopo una laurea in Lingue e Letterature straniere, dopo aver lavorato presso grossi alberghi e dopo diverse esperienze di teatro, sono approdata all’insegnamento dell’inglese a… studenti giovani e adulti, lavoratori e disoccupati, estetiste, parrucchieri, seminaristi, fino all’ agognato ruolo raggiunto nel 2015! Oltre ad insegnare Lingua e Letteratura inglese, mi dedico ad attività di vacanze studio all’estero, ad eventi artistico-letterari e ad attività di canto sacro.