A giugno il magazine “Spazi Esclusi” è entrato in contatto con una realtà virtuosa, made in Sicily, l’associazione catanese “Famiglie persone down”, che ha voluto raccontare ai suoi lettori. Chi ci legge abitualmente sarà così venuto a conoscenza dell’esistenza, nella nostra per molti versi martoriata isola, di una innovativa collaborazione tra cittadini, volontari, parenti, amici di persone affette da sindrome di down che sono stati capaci, tutti insieme, e con l’attenta guida della Presidente dell’associazione Stefania Massimino, di superare quella provvisoria sensazione di impotenza che sempre si vive di fronte alla difficoltà, per lanciarsi con entusiasmo, passione, affetto e creatività verso l’edificazione di una salvifica rete di supporto. Sono nate, da questa intenzione, le esperienze di autonomia della “Casa della libellula”, i laboratori teatrali, gli spazi dedicati alla musicoterapia, e varie strategie di socializzazione e apprendimento mirate ad accompagnare i ragazzi con sindrome di down, facenti parti dell’associazione, nel percorso di crescita, sempre affiancati dalle famiglie e dagli amici. A noi della redazione era parso un progetto moderno e innovativo, e diffonderne la conoscenza nel numero dello scorso giugno si è armonizzato perfettamente con la vocazione del giornale, la sua volontà, cioè, di farsi portatore di liete novelle, del lato buono del mondo, e non solo acuto osservatore dei rischi del nostro tempo. Oggi apprendiamo che l’associazione di Catania ha deciso di andare oltre, superarsi, e supportare le persone down e le loro famiglie non solo nel corso della loro esistenza, ma ben prima: prestare attenzione e informazione alle donne in procinto di avere un bambino con sindrome di down. Nasce da questa volontà di supporto che si spinge alle radici stesse del percorso da vivere, ai suoi esordi, lo sportello “Andare oltre”, servizio gratuito in vigore dal 23 ottobre 2023, realizzato con il contributo della Regione siciliana. Il servizio disponibile al numero 39 3762063063 garantisce un colloquio psicologico di supporto con gli esperti di settore interni all’associazione stessa, per le donne future madri dei ragazzi down e per chiunque trovandosi a vivere quotidianamente tale condizione o vicino a persone con sindrome, ne abbia bisogno. Dal successo dell’iniziativa pare che questo essersi spinti oltre fosse in realtà non solo “un passo in più”, ma piuttosto quel necessario tassello che alla società mancava.
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Mi chiamo Irene e sono il direttore di questo magazine on line, fondato con l’Associazione Culturale “Le Ciliegie”. Nel lontano 2003 mi sono laureata in Filosofia con 110 su 110 e lode, tesi in Bioetica sull’esistenzialismo francese, e proprio come Jean Paul Sartre, mio filosofo del cuore, ho idea che “terminerò la mia vita esattamente come l’ho iniziata: tra i libri”. Sono una giornalista culturale e una docente di Filosofia e Storia: il giornalismo è la mia scusa per scrivere, l’insegnamento la mia palestra. Ma la verità, dietro tutte queste maschere di carne, è che sono una scrittrice, e scorre inchiostro nelle mie vene.