Il cammino di una coscienza che da ribelle “ruota di scorta” trova alla fine il suo sentiero di vita, dove far risuonare i passi della sua felicità privata.
Il nuovo anno, dopo lunghe attese preparatorie per gli appassionati, ci ha regalato un romanzo non convenzionale, scritto con inchiostro blu, ma in collaborazione con una penna esperta, il premio Pulitzer JR Moehringer, e tradotto in sedici lingue. In buona prosa studiata traspone in romanzo una vita che si è svolta sotto i riflettori dei media, ma non sempre sotto quelli della dinastia reale. Harry è in fondo il cadetto, il fratello in ombra, non l’ereditiero come William, eppure a lui è spettato il destino di essere fatto oggetto di eccessive attenzioni mediatiche e per questo perseguitato ed etichettato grossolanamente dai giornalisti, nell’ambito di una guerra fredda ancora in corso. Spiegarsi in prima persona fa parte forse di questo conflitto e ne costituisce l’arma migliore. Dalle guerre sul campo, che racconta con l’eccitazione febbrile di chi ha voluto mettersi in primo piano nelle battaglie umanitarie, o nelle missioni di pace, a quelle mediatiche, alle lotte del quotidiano; così emerge il profilo di un uomo che vuole riscattarsi dalle parole sbagliate attraverso altre parole: le proprie. Forse questa l’eredità più grande, per i propri figli, per il proprio regno, da parte di un principe senza eredità.
Due eventi cruciali, due lutti, delimitano le pagine, e l’orizzonte narrativo della storia: quello inaspettato della madre, e quello epocale della nonna. La principessa e la regina, con la loro dipartita, creano un vuoto palpabile nell’esistenza di Harry, un vuoto che racconterà, soprattutto quello legato al lutto materno, con l’incredulità e uno scetticismo profondo che è filo sottile che lega ogni vissuto successivo, e crea l’atmosfera esistenziale del principe. Sfilano personaggi, alcuni li conosciamo: fanno parte della cronaca, ma qui hanno una colorazione diversa, uno spessore che non emerge dal gossip; l’umorismo del principe Filippo, la risata irresistibile di Kate, giovane fidanzata del fratello. I racconti riservano sorprese anche quando ciò che leggiamo è cronaca già conosciuta, eppure in grado ancora di stupirci quando è la letteratura a sfiorarla, e farne altro. È un tomo consistente, un piccolo mondo che però viene divorato in fretta dal lettore attento, perché scivola come pioggia su convinzioni arse e stantie, e rimescola luoghi comuni e pregiudizi, memorie di tutti e consuetudini esclusive, fino a rendere il suo autore ai nostri occhi autentico, nella sincerità dei sentimenti che rivela, e nobile nella delicatezza con cui li destreggia al servizio della consegna della propria verità.
The spare, Prince Harry.
Copyright ©️ 2020-2030, “Spazi Esclusi” – Tutti i diritti riservati.
Mi chiamo Irene e sono il direttore di questo magazine on line, fondato con l’Associazione Culturale “Le Ciliegie”. Nel lontano 2003 mi sono laureata in Filosofia con 110 su 110 e lode, tesi in Bioetica sull’esistenzialismo francese, e proprio come Jean Paul Sartre, mio filosofo del cuore, ho idea che “terminerò la mia vita esattamente come l’ho iniziata: tra i libri”. Sono una giornalista culturale e una docente di Filosofia e Storia: il giornalismo è la mia scusa per scrivere, l’insegnamento la mia palestra. Ma la verità, dietro tutte queste maschere di carne, è che sono una scrittrice, e scorre inchiostro nelle mie vene.