Quante volte, durante le calde sere d’estate, cercando rifugio in luoghi isolati e lontani dalle luci della città, abbiamo rivolto lo sguardo al cielo alla ricerca di una stella a cui affidare i nostri desideri! Come nel blu dello spazio anche in quello oceanico la vista di una stella è uno spettacolo di grande bellezza che emoziona e riempie di gioia i nostri cuori. Le stelle marine appartengono al Philum degli Echinodermi, stesso gruppo dei ricci, ma alla Classe degli Asteroidei. Presentano corpo appiattito con cinque braccia che si dipartono da un disco centrale. La bocca si trova sul lato ventrale mentre l’apertura anale su quello dorsale. Si nutrono di molluschi e crostacei estroflettendo lo stomaco in modo da avvolgere completamente la loro preda. Sono in grado di muoversi grazie alla presenza di piccoli pedicelli provvisti di ventose e posti sul lato orale. In alcune specie lungo le braccia sono presenti anche piccole spine. Una loro particolarità è quella di riuscire a rigenerare svariate parti del corpo che sono state danneggiate o asportate. Non è raro imbattersi proprio in individui durante la loro fase di rigenerazione. Ogni specie ha una sua particolarità che la rende unica dalle altre. Echinaster sepositus, la tipica stella rossa, a volte può avere una colorazione gialla, si trova tra le rocce e nelle praterie di Posidonia. Le sue braccia sono ricoperte da spine e la sua superficie è ruvida. Hacelia attenuata, stella arancio, di colore rosso violaceo o arancione, tipica di grotta e anfratti con braccia lunghe e assottigliate alle estremità. Si nutre di spugne per questo spesso si trova nelle grotte dove abbondano. Ophidiaster ophidianus, stella serpente, specie protetta in base alle Convenzioni Internazionali. In genere ha una colorazione rosso cupo o anche arancione con macchie rosse. Le braccia sono lunghe, sottili e cilindriche con apice arrotondato e la sua superficie è liscia. Peltaster placenta, stella pentagono, si distingue da tutte le altre stelle per la forma del corpo tozzo e pentagonale con braccia corte, ricurve alle estremità e saldate fra loro. Ha una colorazione giallo-bruna o rossa. La più grande stella del Mediterraneo, Marthasterias glacialis, può raggiungere e superare gli 80 cm di diametro. Presenta un corpo robusto con colorazione variabile dal giallo al verdastro o al bruno rossiccio. Lungo le braccia presenta grosse protuberanze provviste di robuste spine. È ghiotta di molluschi bivalvi di cui riesce ad aprire le valve e poi estroflette lo stomaco al loro interno per avvolgere e digerire la preda.
Altra classe di stelle marine è quella degli Ofiuroidei a cui appartengono Ophioderma longicauda e Astrospartus mediterraneus. La prima è chiamata stella serpentina per via delle sue lunghe braccia articolate, mobili e ben distinte dal disco centrale. Ha una colorazione nero-bruna e vive nascoste sotto le pietre e negli anfratti tra le rocce. Astrospartus mediterraneus, stella gorgone, vive in profondità, inconfondibile per il suo aspetto e dalla colorazione grigiastra. Spesso si trova aggrovigliata alle gorgonie grazie alle sue cinque braccia ognuna delle quali è ramificata più volte creando un fitto groviglio quando sono chiuse. Quando si aprono si allungano e possono raggiungere la lunghezza di 80 cm. Durante il giorno rimane con le braccia contratte ma la notte diventa più attiva distendendole per predare piccolissimi organismi planctonici.
Foto di Alessia Condorelli
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Sono Alessia, laureata in Scienze Biologiche indirizzo Biologia Marina presso l’Università degli Studi di Catania e da sempre affascinata dall’ambiente marino. Crescendo è diventato parte fondamentale della mia vita come le immersioni subacquee che mi hanno permesso di ammirare dal vivo le meraviglie che popolano questo mondo. Purtroppo oggi questo ambiente è fortemente minacciato da noi stessi, da qui l’idea di trasmettere una maggiore conoscenza del “Pianeta Blu” che ci permetta di viverlo e rispettarlo con maggiore coscienza.