Non esiteremmo a ritenere intelligenti quegli animali in grado di eseguire azioni tipicamente umane. Ma cosa penseremmo se potessimo constatare quotidianamente nei nostri piccoli amici capacità inaccessibili persino al genere umano?
In alcuni casi questo è avvenuto in modo evidente. Pensiamo ad Oscar, un gatto adottato dal personale dell’ospizio di Providence, in Rhode Island. Per circa venticinque volte ha dimostrato di essere in grado di “fiutare” la morte, accucciandosi al capezzale dei pazienti quattro ore prima del loro decesso. Questo comportamento apre inevitabili domande ancora prive di risposta, si trattava di un gatto sensitivo, unico nel suo genere, o le particolari doti olfattive rendono tutti i gatti inclini a questa abilità?
Recenti esperimenti scientifici che coinvolgono gli animali nei processi di scoperta del cancro sembrano confermare questa seconda ipotesi, tanto che la stessa AIRC invita a sottoporsi a controlli medici coloro che risultassero oggetto di attenzione speciale dei propri animali, magari in relazione a una parte lesionata del proprio corpo. Questa idea per quanto bizzarra non appare priva di fondamento: la rivista The Lancet mette in luce nel 1989 l’aneddoto riportato da due dermatologi britannici che vedeva protagonista una donna avente un particolare neo sulla gamba, annusato ripetutamente e per diverse ore al giorno dal suo cane. In seguito ad un controllo medico la paziente scopriva che altri non era che un melanoma maligno. Contro i nostri 5 milioni, i cani possiedono circa 220 milioni di recettori olfattivi, e questo lascia ben sperare la ricerca in relazione a un addestramento olfattivo mirato in questa direzione. Un gruppo di scienziati canadesi porta avanti la tesi secondo cui i cani sarebbero già per natura in grado di segnalare in anticipo le crisi epilettiche degli umani. Tale avviso inciderebbe significativamente nell’abbassare il numero di decessi, incidenti, traumi causati dalle cadute improvvise. Secondo questo studio i cani sarebbero in grado naturalmente di percepire i cambiamenti ormonali e di sudorazione che si verificano pochi minuti prima della manifestazione dell’attacco; associando poi a questa qualità innata un giusto addestramento si arriverebbe a un livello di precisione ancora maggiore.
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Mi chiamo Irene e sono il direttore di questo magazine on line, fondato con l’Associazione Culturale “Le Ciliegie”. Nel lontano 2003 mi sono laureata in Filosofia con 110 su 110 e lode, tesi in Bioetica sull’esistenzialismo francese, e proprio come Jean Paul Sartre, mio filosofo del cuore, ho idea che “terminerò la mia vita esattamente come l’ho iniziata: tra i libri”. Sono una giornalista culturale e una docente di Filosofia e Storia: il giornalismo è la mia scusa per scrivere, l’insegnamento la mia palestra. Ma la verità, dietro tutte queste maschere di carne, è che sono una scrittrice, e scorre inchiostro nelle mie vene.
Gregoria Mirabella
15 Agosto 2022 — 20:13
Molto interessante