Quale dei tanti elementi caratterizza la nostra società? È sicuramente sotto gli occhi di tutti la bellezza del nostro bel Paese. Ed infatti, secondo l’articolo 9 della Costituzione “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Ma cosa accomuna cultura, ricerca scientifica e tecnica, paesaggio, patrimonio storico e artistico, biodiversità ed ecosistema? La risposta a questa domanda va ricercata in quell’insieme di beni giuridici presenti nell’articolo che meritano protezione e tutela. Quindi, il diritto alla bellezza, nel nostro ordinamento si traduce nell’insieme e nelle connessioni legate alla tutela dei principi di cittadinanza, nella protezione del bene comune valorizzando il territorio. Perché sì! In quel bel Paese così tanto invidiato da tutto il mondo, il legislatore ha attribuito al concetto di paesaggio un significato più ampio, quel rapporto stretto fra uomo e natura che prova ad andare “oltre”. È così, in quel silenzioso rispetto e continuo stupore si spiega la tutela del paesaggio, del patrimonio storico, riconoscendo e difendendo quella ricchezza artistica, ambientale e culturale che tutto il mondo invidia. Di conseguenza, il valore dell’ambiente, deve intendersi come primario ed assoluto, non si tratta solo di una protezione ai beni naturalistici ma anche ai valori culturali ed educativi. Secondo la sentenza della Corte Costituzionale la protezione dell’ambiente deve intendersi come “l’esigenza di un habitat naturale nel quale l’uomo vive e agisce e che è necessario alla collettività e, per essa, ai cittadini”. Che questo principio sia stato tradito negli anni? Non possiamo essere ciechi davanti ai problemi che legano l’ambiente e quelli del paesaggio, del patrimonio artistico e culturale. Sì, perché è sotto il naso di tutti come la speculazione edilizia abbia fatto scempio del nostro ambiente. Si riscopre interesse e sensibilità verso l’arte e l’ambiente quando viene finalizzato al turismo come ripresa economica. Il richiamo “nell’interesse delle future generazioni” sembra più un lascito testamentario funesto di un problema che poco ci appartiene. Non solo, nell’esporre la bellezza di questo quadro Nazionale, il legislatore si spinge oltre, delinea una chiara volontà di investire e promuovere la cultura e la ricerca tecnica / scientifica, intesa come impegno attivo di sviluppo e tutela del territorio. Nota positiva seppur stonata se pensiamo che la ricerca scientifica in Italia mortifica più che incoraggiare. Seppur, forse il più innovativo fra i diritti fondamentali, l’articolo 9 della costituzione dovrebbe formare ad una educazione intergenerazionale della bellezza intesa come estrinsecazione del rispetto non solo dell’altro ma sopratutto nella cura del territorio.
“Il bello è il simbolo del bene morale.” (I. Kant)
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Sono Simona, avvocato, docente di Diritto e criminologa. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Catania. La curiosità verso quei circuiti e/o cortocircuiti della mente e dell’ambiente circostante mi ha portato ad esplorare tanti micro mondi lasciati nell’ombra. L’obiettivo è quello di dare visibilità agli invisibili, raccontando il mondo con serietà ed una buona dose di ironia. Ispirata dalla ricerca di quella Dea cieca che spinge una “mini-toga” a guardare sempre avanti con impegno. Il mio biglietto da visita: “Lo si voglia o non lo si voglia, io giustizia e verità impongo!” (Dario Fo).