Quando partiamo per una vacanza solitamente programmiamo in dettaglio tutto ciò che vogliamo vedere. Parchi naturali, mostre, bellezze del luogo. E se invece fosse qualcosa che non vediamo ad avere il potere di allietare veramente le nostre vacanze? Dragsholm Slot, una fortezza storica trasformata in albergo che si trova in Danimarca, promette ai visitatori emozioni profonde poiché reca ancora traccia di due illustri ospiti imprigionati nella struttura dai lontani giorni della loro vita terrena. Si tratterebbe di un uomo deceduto in stato di reclusione nei sotterranei della fortezza che, impazzito, si aggirerebbe per i corridoi del castello, e di una nobile donna in cerca di pace dopo una turbolenta storia d’amore. Se la circostanza non è segnalata dalla direzione, chi invece ha saputo trasformare lo svantaggio in business è il Feathers Inn, un’antica abitazione localizzata alle soglie del Galles che ospita nelle sue stanze visitatori visibili e invisibili, in fondo ansiosi d’incontrarsi. Sono in questo caso programmati “ghost tour” dell’hotel a caccia di sensazioni forti e, diciamolo, non sempre rassicuranti. Decisamente meno ospitale è il Castello delle Streghe, situato in Austria, in cui non è possibile soggiornare, ma considerato maledetto poiché qui si sono svolte le sanguinose esecuzioni di donne accusate di stregoneria e torturate nelle prigioni del palazzo prima di essere uccise. L’Italia non è tuttavia da meno, con il suo serbatoio promettente di tesori narrativi: al fianco della nota Lucrezia Borgia, che giace nel Convento delle Clarisse di Ferrara, riposerebbe meno quietamente la giovane Camilla, figlia del marchese Ardizzino, rinchiusa appena diciottenne dal duca di Gonzaga, suo promesso sposo, nel convento del Corpus Domini. La leggenda la vede vagare da secoli per quei sentieri battuti che non aveva amato in vita. Se non fosse allora possibile fuggire lontano in termini di distanza, proviamo almeno a raggiungere quelle incantevoli parti di Italia in cui l’evasione nel sogno e nel mistero resta comunque garantita. Dal Medioevo italiano giunge forse il più noto e dolorosamente emozionante racconto di spettri, quello di Azzurrina, giovanissima figlia di Costanza e Ugolinuccio Malatesta di Rimini, morta in tenera età dopo essere stata rinchiusa nel castello per evitare le esposizioni alle cattiverie della gente: Azzurrina era infatti una bambina albina, e questa peculiarità così rara non era compresa al tempo dalle persone che la additavano come una piccola strega. Accidentalmente morta per inseguire la sua palla di stracci, pare non si sia più allontanata come spirito dal luogo della sua morte. Non è forse questa una forma di eterna bellezza, composta da note di sofferenza, storia, dicerie folcloristiche e tracce di passato, e di Storia che, crediamo o no ai fantasmi, vale la pena di inseguire?
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Mi chiamo Irene e sono il direttore di questo magazine on line, fondato con l’Associazione Culturale “Le Ciliegie”. Nel lontano 2003 mi sono laureata in Filosofia con 110 su 110 e lode, tesi in Bioetica sull’esistenzialismo francese, e proprio come Jean Paul Sartre, mio filosofo del cuore, ho idea che “terminerò la mia vita esattamente come l’ho iniziata: tra i libri”. Sono una giornalista culturale e una docente di Filosofia e Storia: il giornalismo è la mia scusa per scrivere, l’insegnamento la mia palestra. Ma la verità, dietro tutte queste maschere di carne, è che sono una scrittrice, e scorre inchiostro nelle mie vene.