Un posto tutto mio.
Ho imparato a fatica che ciò che accade, ciò che vivo non è l’unica realtà possibile.
Ho imparato sin da bambina ad andare altrove.
Quando le circostanze sembrano travolgermi in un gioco di onde contro cui non riesco a lottare ecco che io sono lì, spettatrice di una storia che è sì la mia ma non mi appartiene. Guardo con occhi increduli e innocenti tutto il peggio che può esserci, tutto il bello che ci circonda, ogni fiato, ogni luce e ogni ombra.
E allora eccomi in questo luogo dove non esiste nulla, né spazio né tempo, ma solo adesso e tutto,
e leggera danzo insieme a mille e mille altri me.
Come soavi lucciole nel buio quiete di un bosco formiamo un unico corpo danzante che leggero si muove al dolce suono di una musica nuova.
Mi capita a volte, in questa folle e inarrestabile corsa che è la vita, di soffermarmi un attimo ad osservare le cose con distacco. Spesso osservo come da lontano persone ed eventi. Si innesca in me una strana sensazione di essere solo in quel frangente davvero immersa nella realtà e di essere spettatrice di un sogno. Tutto mi appare ovattato ma al contempo è come se riuscissi a scrutare al microscopio ogni cosa. Ogni molecola, ogni sentimento, ogni parola sono chiari in tutta la loro luce e il loro buio. È una sensazione che mi porta ad uno smarrimento e ad un distacco senza pari e che mi spinge in un mondo pressoché parallelo. Sono i momenti in cui mi viene naturale trasportare in parole o in dipinti quanto percepisco. Forse è una connotazione proprio dell’animo artistico o di una sensibilità più spiccata, non so dirlo. Il mondo letterario ci ha dato molti figli che sono vissuti in bilico fra realtà e mondo onirico. Penso a Beatrix Potter e ai suoi personaggi con cui intesseva fitti dialoghi, un mondo così fiabesco e così vero ad un tempo. O alla vita di Emily Dickinson, che visse scrutando la vita dalla finestra della sua stanza e che pure ne ebbe una visione lucidissima. Lei stessa disse “Nessun sogno si può paragonare alla realtà, perché la Realtà stessa è un sogno dal quale solo una porzione di Umanità si è risvegliata e parte di noi è una Penisola non familiare. “Emily Dickinson”
Foto copertina di Valentina Giuffrida
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Sono Marina, dipingo su porcellana e mi dedico all’insegnamento di quest’arte. Cerco di trasmettere l’amore per il bello e per tutte le forme d’arte, da sempre linfa vitale che alimenta un viaggio nel mio io più profondo. La notte il viaggio si trasforma in parole che corrono veloci: i miei pensieri prendono vita e divengono pensieri di tutti.
Pino Leone
21 Aprile 2022 — 12:27
I miei pensieri prendono vita
Marina
17 Agosto 2022 — 13:01
Sentimenti e pensieri comuni ad anine affini