Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita, durante una rilassante passeggiata lungo la battigia dopo una mareggiata, di fermarsi ad osservare i doni che il mare ci offre. Tra questi troveremo sicuramente conchiglie o parti di esse. L’occhio di Santa Lucia, confuso spesso per una pietra vista la sua consistenza, rappresenta un vero e proprio porta fortuna per chi riesce a trovarlo. Si può scorgere adagiato sul fondo nascosto tra il sedimento, tra le rocce o lungo il bagnasciuga trasportato dalle correnti. In realtà si tratta dell’opercolo calcareo del mollusco gasteropode Bolma rugosa. L’animale secerne la conchiglia, dalla tipica forma di una trottola rugosa per la presenza di nodi o punte, che rappresenta il luogo dentro al quale si rifugia per proteggersi. Quando si ritrae al suo interno utilizza, come una vera e propria “porta di casa”, l’opercolo calcareo che non è altro che una parte del suo corpo. Alla sua morte l’opercolo viene lasciato in acqua e trasportato dalle correnti. Presenta una forma tondeggiante-ellittica con dimensioni tra i 2 e i 3 cm che ricorda quella di un occhio. La parte interna, a contatto con l’animale, è spiralata piatta e di colore bianco, quella esterna invece è convessa con sfumature rossiccio, brune arancio. Esistono diverse leggende e storie nate attorno alla figura di Santa Lucia che si festeggia il 13 Dicembre. La storia racconta che era una giovane donna nobile, vissuta a Siracusa tra il 283 e il 304 dopo Cristo, orfana di padre che viveva con la madre gravemente malata. Lucia si recò a Catania per implorare sul sepolcro della patrona della città S. Agata di curare la madre. La Santa le apparve e le chiese di dedicare la sua giovane vita all’aiuto dei poveri e deboli, predicendole il martirio. Tornata a Siracusa quando la madre guarì Lucia decise di consacrarsi a Cristo. Così si rifiutò di sposare il giovane a cui era stata promessa e per questo fu denunciata come cristiana e martirizzata fino alla morte.
La leggenda vuole che la Santa era promessa ad un giovane uomo incantato dalla bellezza dei suoi occhi ma lei si rifiutò di sposarlo e preferì sacrificargli i suoi occhi che gli servì su un piatto. Fu in quel momento che avvenne il miracolo e Lucia ebbe occhi più belli. Il fidanzato gli chiese di sacrificare pure quelli ma lei si rifiutò. Così colmo di rabbia la uccise e da quel momento divenne la protettrice degli occhi. Spesso nei dipinti viene rappresentata con i suoi stessi occhi in un vassoio, ma non c’è nessuna testimonianza che subì una tortura agli occhi. Probabilmente per via del suo nome che deriva dal latino Lux, “luce” oggi è considerata la Santa protettrice degli occhi, dei ciechi, della vista e di tutti coloro che soffrono di problemi alla vista come la cataratta.
A volte i pescatori ritrovano tra le maglie delle loro reti l’occhio di Santa Lucia e anche in questo caso viene ritenuto un segno di buona sorte. Tra gli amuleti è considerato molto popolare tra quelli che proteggono contro il malocchio. Infatti, gli viene attribuito il potere di “occhio buono” e protettivo in grado di contrastare e scacciare qualsiasi altro “occhio malevolo”. Al giorno d’oggi questo opercolo viene utilizzato nel settore orafo argentiero della gioielleria per creare ciondoli, orecchini, anelli, collane e bracciali che vengono regalati come porta fortuna.
Foto di Alessia Condorelli
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Sono Alessia, laureata in Scienze Biologiche indirizzo Biologia Marina presso l’Università degli Studi di Catania e da sempre affascinata dall’ambiente marino. Crescendo è diventato parte fondamentale della mia vita come le immersioni subacquee che mi hanno permesso di ammirare dal vivo le meraviglie che popolano questo mondo. Purtroppo oggi questo ambiente è fortemente minacciato da noi stessi, da qui l’idea di trasmettere una maggiore conoscenza del “Pianeta Blu” che ci permetta di viverlo e rispettarlo con maggiore coscienza.