Quando pensiamo all’oceano spesso la prima cosa che la nostra mente immagina è una vasta distesa blu. Per alcuni è qualcosa di oscuro che incute paura, ma in realtà spesso è solo timore dell’ignoto. Infatti, basterà mettere lo sguardo sott’acqua per restare sorpresi dalla miriade di colori che il mondo subacqueo ci regala. Naturalmente non tutti gli ambienti marini offrono questo spettacolo, ma sicuramente, tra questi, i mari tropicali sono l’esempio più rappresentativo. La prima volta che immersi il mio sguardo in questo mondo trovai esattamente quello che avevo sempre immaginato, una festa di colori e forme di vita dall’aspetto più esuberante. Come nelle migliori feste anche qui, pesci e coralli, sono campioni del travestimento e sfoggiano splendidi costumi e maschere. Le barriere coralline infatti, sono un ecosistema molto complesso nel quale vivono numerosissime forme di vita. Tra queste,i pesci farfalla sono tipici abitanti che devono il loro nome sia al loro aspetto che al loro comportamento. La loro livrea è molto colorata con bande e macchie, orizzontali e verticali, che ricordano le ali delle farfalle. Quando nuotano è come se volassero qua e là sul reef posandosi di tanto in tanto sui coralli. Hanno una forma discoidale, sono territoriali, e durante la loro vita formano coppie stabili che rimangono insieme per tutta la vita e si separano solo per la ricerca del cibo. Tra gli organismi più colorati delle barriere corallinetroviamoi pesci angelo. Vivono per lo più solitari e la loro livrea cambia moltissimo dal giovane all’adulto. Se vengono disturbati o sono impauriti emettono dei suoni a bassa frequenza. Il loro corpo è compresso ai lati con le pinne pettorali, dorsali e ventrali che si allungano a superare quella caudale assumendo, con un po’ di fantasia, l’aspetto simile a quello di un angelo. I pesci chirurgo sono caratterizzati dalla presenza, ai lati del corpo alla base della coda, di due piccole lamine ossee, simili ai bisturi usati dai chirurghi. Tali lamine sono molto taglienti e vengono usate come arma di difesa. Posseggono un corpo ovale molto colorato con la coda dalla forma tipica a mezza luna. Un campione del travestimentoèil pesce coccodrillo. La forma del corpo appiattita con testa triangolare, occhi mobili e sporgenti ed un’ampia bocca ricorda perfettamente un piccolo coccodrillo. Vive nelle zone sabbiose miste a pietrisco mimetizzandosi con il fondale. Nonostante il suo aspetto, che potrebbe incutere timore, è assolutamente inoffensivo. Si lascia avvicinare facilmente e solo se disturbato si sposta con un rapido balzo. Il pesce palla mascherato e il pesce istrice hanno dei nomi che rispecchiamo perfettamente il loro aspetto. Il primo presenta un corpo ovale e rotondeggiante con una mascherina nera che copre gli occhi. Il pesce istrice si traveste del suo omonimo terrestre, ha il corpo ricoperto di spine che vengono erette quando si gonfia per difendersi in caso di pericolo, proprio come il pesce palla. Quando si gonfiano, possono raddoppiare le loro dimensioni ma questa azione, adottata solo in caso di emergenza, comporta per l’animale un grande dispendio di energia.
Sott’acqua non esistono solo i pesci. Tra gli invertebrati si trovano creature bellissime. Un occhio molto attento e curioso può restare affascinato e sorpreso riuscendo a vedere quanta bellezza ci riserva questo mondo. Tra i vermi marini troviamo una specie chiamata alberello di Natale, per il suo aspetto simile a quello di un piccolo abete. Vive sopra i coralli duri ed è formato da un tubicino dal quale fuoriescono colorati ciuffi branchiali avvolti a spirale. Quando non è disturbato sfoggia tutta la sua bellezza, ma se ci si avvicina troppo si ritrae subito nel suo tubo.
Foto di Alessia Condorelli
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Sono Alessia, laureata in Scienze Biologiche indirizzo Biologia Marina presso l’Università degli Studi di Catania e da sempre affascinata dall’ambiente marino. Crescendo è diventato parte fondamentale della mia vita come le immersioni subacquee che mi hanno permesso di ammirare dal vivo le meraviglie che popolano questo mondo. Purtroppo oggi questo ambiente è fortemente minacciato da noi stessi, da qui l’idea di trasmettere una maggiore conoscenza del “Pianeta Blu” che ci permetta di viverlo e rispettarlo con maggiore coscienza.